Responsabilità Professionale: facciamo chiarezza e fughiamo i dubbi
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Cos’è la responsabilità professionale e chi dovrebbe stipulare una polizza per tutelarla? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza e rispondere a tutte le domande in merito. Buona lettura!
Cosa significa responsabilità professionale?
Quando usiamo l’espressione responsabilità professionale dobbiamo renderci conto che essa ha un significato duplice. Da un lato fa riferimento al fatto che il professionista può essere chiamato a rispondere alle autorità. Di una condotta professionale erronea. Dall’altro lato indica il suo impegno a svolgere un’attività nel modo migliore possibile. E nel pieno rispetto degli interessi del cliente. Quando un medico, un commercialista o un avvocato opera con responsabilità, riduce sicuramente il rischio di incappare in un errore professionale. Che possa dare origine a un danno materiale, fisico o patrimoniale.
Ma non può eliminarlo del tutto
Nell’ambito di questo articolo, per responsabilità professionale intenderemo quella che deriva da un’azione errata. O da una omissione, effettuata o semplicemente imputata al professionista. In primo luogo potremmo dire che è l’errore commesso dal professionista a costituire. Quindi, la sorgente dalla quale sgorga la responsabilità. Tali errori possono verificarsi in qualunque momento dell’attività da lui esercitata. Condotte erronee possono avere luogo in fase di studio e progettazione, durante l’espletamento effettivo della prestazione. O durante il suo monitoraggio. Bisogna precisare, tuttavia, che l’errore di per sé non attiva la responsabilità professionale.
Affinché ciò avvenga
Deve essere provato che esiste un nesso di causalità. Un preciso legame tra l’errore commesso e il danno subito dal cliente. Un’altra importanza differenza. Che è importante sottolineare in apertura di questo articolo. E’ quella che intercorre tra responsabilità civile e responsabilità penale. La responsabilità civile del professionista lo espone esclusivamente al rischio patrimoniale. Di dover risarcire il danno da lui provocato. Mentre la responsabilità penale comporta il rischio di una condanna non solo pecuniaria ma da scontare in carcere. Per approfondire ciò che dice il Codice Civile in materia di responsabilità professionale clicca qui.
Negligenza, Imprudenza e Imperizia
Per Negligenza si intende una condotta professionale macchiata dalla trascuratezza. Ossia da una commistione di azioni compiute in modo superficiale e distratto. Pensa ad un avvocato che non approfondisce nel modo appropriato il dossier di un cliente. Oppure ad un medico che commette una svista mentre opera un paziente. Oppure ancora un commercialista che riporta delle cifre errate. L’Imprudenza ha luogo quando il professionista. Pur consapevole dei rischi a cui può andare incontro. Decide comunque di procedere, oltrepassando però i limiti di ciò che era consentito fare in quella determinata situazione. Abbiamo a che fare, in questo caso, con azioni e comportamenti eccessivamente impulsivi. Che dimostrano poco interesse nei confronti del cliente. I casi di Imperizia si riscontrano quando il professionista presta il suo servizio. Senza avere le appropriate conoscenze in un determinato settore
Cosa si intende per onere della prova?
Quando un professionista viene citato in giudizio, affinché la richiesta di risarcimento venga approvata bisogna stabilire il nesso causale tra errore e danno.
Ma a chi spetta e come funziona l’onere della prova?
Partiamo con un esempio relativo al mondo della sanità. Se un paziente avanza una richiesta di risarcimento nei confronti di un medico, è il medico che deve dimostrare la sua non colpevolezza. In pratica. Se il medico vuole essere assolto e svincolarsi dalla richiesta di risarcimento. Deve riuscire a provare che non esiste alcun illecito. O che non ha potuto agire altrimenti. Vale a dire che non c’erano corsi d’azione alternativi. A quelli effettivamente messi da lui in atto. Anche per quanto riguarda le altre professioni intellettuali. Come quella dell’avvocato o del commercialista. L’onere della prova spetta al professionista. Che viene accusato da un cliente di avergli inflitto un danno.
In ambito extra-contrattuale, invece, la responsabilità del professionista deve essere dimostrata dalla parte lesa, ossia dal cliente o dal paziente
A prescindere da chi si sobbarca l’onere della prova. Affinché una richiesta di risarcimento possa essere accettata dalle autorità competenti. Bisogna sempre mettere in evidenza il nesso causale tra l’azione o l’omissione del professionista e il danno subito dalla persona. Esistono anche dei casi in cui il professionista viene sì ritenuto responsabile. Ma non ha l’obbligo di procedere con il risarcimento. In quanto non è stato provato il nesso di causalità. Tra la condotta omissiva messa in atto dal professionista e il danno da questi procurato al cliente.
Condanna in solido
La condanna in solido prevede che l’onere del risarcimento della persona danneggiata cada su vari professionisti. E non su uno solo. Questo perché il danno è stato procurato dal comportamento inappropriato di più figure professionali. A ciascuna delle quali viene attribuita una parte della responsabilità.
Responsabilità Contrattuale ed Extra-Contrattuale
- La responsabilità extracontrattuale (articolo 2043 del codice civile) è quella che obbliga una persona. Indipendentemente dalla sua professione. A risarcire un terzo a cui ha causato un danno ingiusto. Generato da un fatto illecito doloso o colposo.
- La responsabilità contrattuale (articolo 1218 del codice civile), invece, riguarda coloro i quali arrecano un danno al cliente. Mentre eseguono la prestazione dovuta per contratto. In un caso come questo il professionista è tenuto a risarcire il danno. A meno che non riesca a provare che l’inadempimento, il ritardo sia stato causato da un fattore non imputabile a lui.
Ricordiamo che, per quanto riguarda la responsabilità contrattuale, sia il medico che l’avvocato hanno un obbligo di mezzi. E non di risultato verso I propri clienti.
Cosa vuol dire?
Quando un medico prende in cura un paziente non può garantire la guarigione. Così come l’avvocato non può garantire la vittoria della causa. Costoro devono invece garantire il pieno utilizzo di tutti i mezzi a loro disposizione. Per raggiungere l’obiettivo prefisso dal paziente o dal cliente.
Polizza RC Professionale: il modo migliore di fronteggiare le richieste di risarcimento
Qualunque tipo di professione eserciti, tutelare il tuo patrimonio con una Polizza RC Professionale è la soluzione ideale. Per fronteggiare le eventuali richieste di risarcimento che ti possono essere avanzate dai tuoi clienti. Ci sono categorie professionali che sono tenute, per legge, a stipulare una polizza di assicurazione a copertura della responsabilità civile verso terzi. Ce ne sono altre, invece, che pur non avendo tale obbligo sono fortemente a rischio. E quindi devono seriamente prendere in considerazione l’idea di sottoscrivere una polizza del genere.
Ma quali sono le professioni che sono tenute a stipulare una Polizza RC Professionale?
Ecco le principali:
- avvocato;
- commercialista;
- consulente del lavoro;
- notaio;
- ingegnere;
- architetto;
- geometra;
- geologo;
- personale sanitario.
Costoro, tranne in alcuni casi, non possono esercitare la loro professione senza un’adeguata copertura assicurativa.
Per quanto riguarda, invece, gli altri professionisti a cui è vivamente consigliato assicurarsi ma per i quali non c’è alcun obbligo di legge, la lista è davvero eterogenea:
- commercianti;
- artigiani;
- titolari di aziende e industrie;
- parrucchieri ed estetisti;
- autoriparatori;
- amministratori di condominio.
Ricorda sempre che i professionisti iscritti all’albo non solo devono essere dotati di un’Assicurazione RC Professionale. Ma devono comunicare, per legge, ai loro clienti, prima di assumere un determinato incarico, sia gli estremi della polizza sia il massimale. Grazie all’innovativo portale di preventivazione messo a punto da Scontopolizza puoi calcolare il preventivo di una Polizza RC Professionale in pochi secondi e in modo del tutto gratuito!