Aprire Ditta Individuale: Come Fare e Quanto Costa [GUIDA 2021]
Indice dei Contenuti
Se stai pensando di aprire ditta individuale come artigiano o commerciante, questa guida aggiornata fa proprio al caso tuo. Pensare di dar vita ad un’impresa individuale di questi tempi è un proposito tanto ambizioso quanto rischioso.
Aprire ditta individuale: un progetto che emoziona e fa paura allo stesso tempo
Le domande che un neo-imprenditore si pone sono tante!
- Come aprire ditta inviduale?
- Quanto costa?
- Quali sono i tempi?
E ancora!
- Come aprire una Partita IVA per aprire ditta individuale?
- I prezzi?
- Quanto tempo ci vorrà per sbrigare tutta la parte burocratica?
- Il conto corrente, la PEC, il regime fiscale, come faccio a organizzare tutto ciò?
- L’assicurazione INAIL è obbligatoria? Quanto mi costerà?
Continua a leggere e ti guideremo, passo dopo passo, verso la risoluzione di questi e di molti altri quesiti. Iniziamo!
Aprire Una Ditta Individuale: considerazioni preliminari
Prima di passare in rassegna tutte le fasi necessarie per aprire ditta individuale è opportuno definire meglio cosa si intende con questa definizione. E in che cosa questa forma giuridica si differenzia da una SRL. Aprire una ditta individuale è senza dubbio il modo più semplice ed economico per iniziare un’attività imprenditoriale. Trattandosi di un’impresa individuale, il titolare sarà l’unico responsabile delle decisioni aziendali. In quanto non avrà dei soci al suo fianco. Nella ditta individuale si viene a creare, però, una fusione totale tra il patrimonio personale dell’imprenditore e quello della sua azienda.
La sfera patrimoniale, quindi, non viene separata come accade per una SRL
Ne consegue che il titolare sarà il responsabile! Sempre e comunque! Con il suo patrimonio personale, per quanto riguarda le obbligazioni a carico della sua azienda. A fronte di questo rischio, però, ci sono altri vantaggi. Ci riferiamo alla possibilità di aderire al regime forfettario. Opzione non disponibile per chi fonda una SRL. Inoltre, chi gestisce una ditta individuale non è tenuto al mantenimento dei libri sociali. Questa semplificazione in merito alle scritture contabili fa abbassare in maniera significativa le spese amministrative a carico del titolare.
Apertura della Partita IVA: 3 passaggi fondamentali
Per aprire una Partita Iva basta seguire questi 3 passaggi.
n°1 – Scelta del tipo di Attività e attribuzione del Codice Ateco
A seconda del tipo di attività che andrai a svolgere ti verrà assegnato un codice specifico, chiamato Codice Ateco. La funzione di questo codice è quella di identificare in modo univoco l’attività svolta dalla tua ditta. Dal Codice Ateco derivano poi tutti quei costi che potranno essere o non essere deducibili. Si tratta dell’applicazione del principio dell’inerenza. Inoltre, una volta scelto il Codice Ateco, si andranno ad individuare le eventuali:
- autorizzazioni comunali e/o amministrative;
- i requisiti fondamentali per poter avviare l’attività.
Ad esempio
Se sei un artigiano, dovrai iscriverti alla Sezione Artigiani della Camera di Commercio della tua zona. Inoltre, dovrai comunicare quali tipi di attrezzi userai. La tipologia di attività. E gli eventuali rischi ad essa connessi. A titolo esemplificativo, ti rimandiamo alla pagina dedicata alle imprese artigiane della Camera di Commercio di Milano. Visto che parliamo di artigiani. Ricordiamo che una ditta individuale artigiana dovrà iscriversi all’INAIL, l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro. Approfondiremo meglio l’argomento assicurativo più avanti.
n° 2 – Scelta della forma giuridica
Una volta scelto il Codice Ateco, dovrai decidere se aprire la partita IVA come ditta individuale o come società. Questo passaggio è cruciale. Infatti, a seconda della forma giuridica che andrai a scegliere dovrai far fronte ad una serie di conseguenze. Organizzative, fiscali e contabili. In linea di massima, possiamo dire che con un fatturato annuo al di sotto dei 50.000 euro conviene aprire una ditta individuale.
n°3 – Regime Fiscale: ordinario o forfettario?
Un altro vantaggio per chi apre un’impresa individuale è quello di poter optare per il regime forfettario. Il regime forfettario, infatti, vale solo per le ditte individuali e quindi per le persone fisiche. Se hai intenzione di dare vita ad una SRL, non potrai beneficiare di questo particolare regime fiscale.
Perché il regime forfettario è particolarmente vantaggioso per chi sta per lanciare un’impresa individuale? Te lo spieghiamo subito!
Avendo appena iniziato, è improbabile che i tuoi ricavi abbiano superato, l’anno precedente, i 65.000 euro. Benissimo! Questa è la prima condizione per poter aderire, e per poter restare, all’interno di questo regime fiscale agevolato. Altro vantaggio. L’imposta sostitutiva per le start-up è pari al 5% per i primi 5 anni. Poi si assesta sul 15%. Inoltre, la tua ditta individuale in regime forfettario è esclusa dall’IVA e dalla fatturzione elettronica. Tuttavia, rispetto al regime fiscale ordinario, non potrai usufruire delle detrazioni fiscali. Poiché queste saranno calcolate in modo forfettario.
L’altra domanda che si pongono spesso i neo-imprenditori è: quanto costa aprire partita IVA per una ditta individuale?
Se sei un commerciante o un artigiano, dovrai sostenere i costi del pagamento dei diritti e dei bolli camerali pari a 35 euro. Tuttavia, se deciderai di affidarti ad un professionista per l’espletamento di tutte le pratiche, dovrai mettere in conto anche il pagamento del suo onorario. In merito alla tempistica? Dalla presentazione della domanda in Camera di Commercio alla sua accettazione, possono passare da 3 a 15 giorni. Questo perché i requisiti dichiarati dovranno essere verificati. Per ulteriori approfondimenti sul regime forfettario ti suggeriamo di dare un’occhiata a questo articolo dell’Agenzia delle Entrate. Per approfondire meglio le questioni legate alla Partita IVA. E ai vantaggi di aprire una ditta individuale piuttosto che una SRL, ti suggeriamo il canale Youtube dell’Avv. Carlo Alberto Micheli. Per quanto concerne, invece, il funzionamento del regime forfettario. Ti consigliamo di leggere gli articoli presenti sul Blog Regime-Forfettario.it
Apertura della Posizione Previdenziale INPS
Essendo un lavoratore autonomo, dovrai pagare tu stesso i contributi previdenziali all’INPS. I contributi previdenziali possono variare a seconda del regime fiscale scelto per la tua ditta individuale. Per quanto riguarda i commercianti e gli artigiani, esiste una gestione INPS a loro dedicata. Che prevede dei contributi minimi fissi annuali, pagabili a rate. E dei contributi previdenziali in percentuale. Che scattano al superare di una determinata soglia di reddito. In linea di massima, chi gestisce una ditta individuale pagherà all’INPS dei contributi previdenziali che si aggirano intorno ai 900 euro ogni tre mesi.
Scelta del Commercialista
Tieni sempre a mente che un commercialista, per quanto sia preparato e professionale, non è all’interno della tua ditta individuale. E quindi può basarsi solo sulle informazioni periodiche che tu gli fornisci. I dati in suo possesso, è giusto ribadirlo, saranno esclusivamente quelli derivati dai documenti che tu gli presenti. Pertanto, il nostro consiglio è quello di mantenere una comunicazione costante con il tuo consulente. E di conoscere tu stesso tutte le scadenze e gli adempimenti che la tua ditta individuale è tenuta, per legge, a rispettare. La frequenza della comunicazione dipenderà sia dal regime fiscale da te scelto che dai volumi d’affari generati dalla tua azienda.
Iter burocratico per aprire ditta individuale
Come abbiamo detto in apertura, aprire una ditta individuale è il modo più semplice di avviare un’attività imprenditoriale. La semplicità riguarda anche gli adempimenti burocratici iniziali. Non bisogna, infatti, pensare solo all’apertura della Partita IVA. Per prima cosa devi scegliere la Ragione Sociale. Ossia il nome della tua impresa individuale. Questa dovrà poi essere iscritto al Registro delle Imprese. Scegliere una Ragione Sociale non è obbligatorio. Infatti, l’artigiano o il commerciante può anche decidere di iscriversi con il suo nome e cognome. Per quanto concerne il codice fiscale della ditta individuale questo coincide con quello del titolare.
Aprire un conto corrente come ditta individuale
Un altro quesito che spesso sorge nella mente di chi ha intenzione di aprire una ditta individuale è: aprire un conto corrente per ditta individuale è obbligatorio? Cominciamo subito con il dire che avere una partita IVA per ditta individuale non implica necessariamente l’apertura di un conto corrente aziendale. Diversa è la faccenda per quanto riguarda le SRL. Per le quali è obbligatorio avere un conto corrente dedicato. Separato da quello personale dell’imprenditore. Detto questo. Bisogna tenere in considerazione il fatto che certi conti correnti ordinari non consentono di pagare online i modelli F24 e gestire le compensazioni. Ecco perché può risultare utile aprire un conto corrente business per la tua ditta individuale.
Le offerte presenti sul mercato sono veramente tante!
Se vuoi risparmiare, ti consigliamo di valutare l’apertura di un conto corrente online. Per cominciare, dai un’occhiata a questi 2 conti correnti business:
Per avviare una comparazione online dei migliori conti correnti disponibili oggi sul mercato, clicca qui.
Tra le cose da valutare prima di scegliere un conto corrente per imprese ci sono:
-
costi di gestione;
-
tasso di interesse;
-
servizi online offerti (home banking);
-
stima del numero di operazioni mensili;
-
conto corrente a canone fisso o a canone variabile;
-
banca tradizionale vs banca online.
Detto questo, ti invitiamo a riflettere su questo punto:
in caso di accertamenti da parte della Guardia di Finanza, un conto corrente dedicato alle entrate ed uscite della propria impresa individuale può sicuramente giocare a tuo favore. Sia in termini di trasparenza che di serietà dell’impresa. Certo. Se hai appena aperto la tua ditta individuale e vuoi risparmiare sui costi, potresti aprire un conto corrente dedicato in seguito. Una volta che la tua impresa avrà terminato la fase di rodaggio. E’ altrettanto vero, però, che al fine di una sana e corretta gestione della tua ditta, dividere le tue spese personali da quelle aziendali, mediante due conti separati, risulta essere la soluzione più consigliata e professionale.
PEC: valore legale, vantaggi e costi
Come aprire una PEC per ditta individuale? E’ obbligatoria? Quali sono i vantaggi di averne una? Il termine PEC indica una casella di Posta Elettronica Certificata. La sua creazione è stata resa obbligatoria anche per ditte individuali a partire dal 30.6.2013. La PEC viene fornita all’azienda da particolari gestori abilitati alla creazione di caselle di posta elettronica per ditte individuali. Il suo scopo è fornire un valore legale alle email inviate dalla ditta individuale. In pratica, viene prodotta una ricevuta al momento dell’invio della email. Con l’emissione di questa ricevuta viene garantita la data, al pari di una tradizionale raccomandata con ricevuta di ritorno. L’avvenuta consegna si basa, quindi, sulla conferma dell’invio della email da parte del gestore della PEC. E non è legata all’effettiva apertura, da parte del destinatario, dell’email stessa.
Nota bene
Inviare una PEC non ha costi per la ditta individuale e non serve stampare nulla. Inoltre, fa risparmiare un sacco di tempo all’imprenditore. Che non dovrà più recarsi presso l’Ufficio Postale. E non rimarrà più incastrato in lunghe, e talvolta interminabili, code. Per quanto riguarda, invece, il costo di apertura di una PEC bisogna dire che è davvero abbordabile. Alcuni provider di posta elettronica offrono alle aziende la possibilità di aprire una PEC al costo di 1 euro al mese. A testimonianza ulteriore di quanto avere una PEC sia un passo fondamentale per un imprenditore che ha intenzione di aprire una ditta individuale, basti ricordare che il Governo italiano ha creato l’Indice Nazionale degli indirizzi PEC. Finalizzato a raccogliere le poste certificate di tutte le imprese e di tutti i liberi professionisti.
Per approfondire l’argomento PEC vi consigliamo di dare un’occhiata al seguente video, pubblicato dalla Confcommercio di Como
Ulteriore raccomandazione!
Spesso la PEC viene utilizzata per notificare alle ditte individuali gli atti giudiziari. Pertanto, il nostro consiglio è quello di controllarla con regolarità. A tale proposito, risulta particolarmente illuminante il video prodotto dallo Studio Legale Balestra:
Quanto costa aprire ditta individuale
Arrivati fin qui, è opportuno chiedersi: quanto costa aprire ditta individuale? I costi di inizio attività per una ditta individuale si aggirano intorno ai 500 euro. Chiaramente, questi costi variano sulla base del tipo di attività svolta dalla ditta. Se di tipo artigianale o commerciale, fisica oppure online. In merito ai costi amministrativi da pagare al Registro delle Imprese per mantenere attiva una ditta individuale sarà tenuta a versare circa 100 euro l’anno, Mentre la gestione della contabilità non dovrebbe salire sopra i 100 euro mensili. Pertanto, se hai intenzione di aprire ditta individuale, preparati a disporre di un capitale iniziale compreso fra 500 e 1.000 euro.
Assicurazione INAIL: è davvero obbligatoria?
L’argomento INAIL è spesso sottovalutato dai neo-imprenditori. Pertanto ti invitiamo a riflettere sulle seguenti domande:
- aprire ditta individuale obbliga il titolare a sottoscrivere l’Assicurazione INAIL?
- In caso di infortunio sul lavoro chi paga: INAIL o il titolare della ditta?
Cos’è l’INAIL?
L’INAIL è l’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Se decidi di aprire una ditta individuale come artigiano, devi aprire anche una posizione INAIL. E pagare un premio annuale. Sulla base del numero di dipendenti che hai al tuo servizio. Per quanto riguarda il commerciante, invece, l’assicurazione INAIL è obbligatoria solo se la ditta individuale ha dei dipendenti. Lo scopo dell’Assicurazione INAIL contro gli infortuni sul lavoro è questo: se qualcuno dei tuoi dipendenti cade e si fa male, avrà diritto ad un indennizzo.
C’è però un’insidia che devi assolutamente sapere
A prescindere da quando arriva l’assegno INAIL per infortunio al tuo dipendente, devi sempre tenere a mente che l’istituto può, in certi casi, rivalersi su di te, che sei il titolare dell’impresa. In pratica dovrai restituire all’INAIL la somma di denaro che l’istituto ha versato al tuo dipendente. Ecco perché, chi vuole aprire ditta individuale, oltre all’assicurazione obbligatoria INAIL deve sottoscrivere una Polizza per la Responsabilità Civile verso Terzi che comprenda la garanzia chiamata RCO: Responsabilità Civile verso Prestatori d’Opera. In questo modo, in caso di infortunio a un dipendente e alla conseguente rivalsa dell’INAIL, potrai delegare il risarcimento alla tua compagnia di assicurazione. In caso di infortunio, tienilo bene a mente, il risarcimento INAIL sarà erogato solo agli artigiani e ai loro dipendenti e non ai commercianti. Ecco perché è ancora meglio, per chi decide di aprire una impresa individuale, proteggersi anche con una Polizza Infortuni personale.
Un altro aspetto importante da tenere a mente è quando si pagano i contributi INAIL
Il titolare dell’impresa può decidere di versarli in unica soluzione. Oppure suddividerli in 4 rate trimestrali, da pagare entro il 16 Febbraio, 16 Maggio, 16 Agosto e 16 Novembre. Le tariffe dei premi assicurativi da corrispondere all’INAIL sono distine per ciascuna delle seguenti gestioni:
-
industria;
-
artigianato;
-
terziario;
-
altre attività.
Tutela la tua attività imprenditoriale con una Polizza Multi-Rischio
A questo punto il consiglio finale che ci teniamo a darti è di non dimenticare di stipulare una Polizza Multi-Rischio. Volta a tutelare la tua ditta individuale con un’assicurazione contro tutti quei rischi ai quali inevitabilmente può esporsi. E non solo quelli relativi alla responsabilità civile dell’impresa o dell’attività commerciale. Con un piccolo investimento, infatti, avvolgi in una rete di protezione te stesso, i tuoi eventuali collaboratori, le attrezzature, la merce e i locali della tua impresa. E puoi concentrarti sul tuo lavoro con più serenità. Inoltre, sottoscrivendo una Assicurazione Per Ditte Individuali tuteli anche il tuo patrimonio! Ed eviti ulteriori spese. Che dovresti sostenere per fronteggiare possibili richieste di risarcimento avanzate da terzi.
Puoi scegliere autonomamente e secondo le tue esigenze le garanzie da inserire nella tua polizza:
-
Danni Materiali ( cagionati da incendio, scoppio e altri imprevisti);
-
RCT, ossia Responsabilità Civile verso Terzi ed RCO, Reponsabilità Civile verso Prestatori d’Opera;
-
Furto e Rapina;
-
Lastre e Cristalli;
-
Tutela Legale;
-
Assistenza.
Calcola adesso il tuo Preventivo Online su ScontoPolizza.it
Per scoprire in pochi secondi i costi di una Polizza Commercio o di un’Assicurazione per Imprese Artigianali non devi fare altro che calcolare un preventivo online.
Con ScontoPolizza.it ottieni diversi vantaggi:
-
il preventivo online è gratuito e non impegna in alcun modo all’acquisto;
-
puoi creare autonomamente o con il supporto di un nostro esperto la polizza che più si sposa con le tue necessità;
-
avrai fino al 20% di sconto sul prodotto assicurativo;
-
ti offriamo le coperture assicurative studiate dai colossi del settore.
Per calcolare un preventivo della Polizza Commercio con il nostro portale clicca qui!
Ti basta inserire:
-
tipologia di attività;
-
metri quadri del negozio;
-
numero di addetti che intenderai assumere;
-
CAP del luogo dove si trova il locale commerciale;
-
dati anagrafici, Partita Iva e Codice Fiscale.
Se la tua ditta individuale è artigianale, visita la nostra pagina dedicata.
Ti chiediamo solo pochi dati preliminari:
-
tipologia di attività;
-
fatturato;
-
CAP;
-
dati anagrafici.
Gestire una ditta individuale sapendo che, in caso di bisogno, sei coperto da una polizza adeguata, ti consentirà di avviare la tua impresa con il piede giusto e di concentrarti esclusivamente sul tuo lavoro.